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Quando il ciclismo della Polisportiva era una fucina di piccoli campioni

Negli anni ’80 il settore fondato da Ermanno Eroli nel 1976 arrivò a contare una trentina di giovanissimi corridori che finirono in alcuni casi a occupare i podi delle gare giovanili e dilettantistiche

Erano gli anni dei duelli tra Merckx e Gimondi, poi tra Moser e Saronni e di Bugno e Chiappucci giovani promesse. A Magliano Sabina nel 1976, per volontà del presidente della Polisportiva Maglianese Ermanno Eroli, nasceva il settore ciclismo. Uno dei più gloriosi e, per certi versi, qualcosa di unico, che andrà oltre lo sport. Un settore che per tutti gli anni 80 ha letteralmente dominato la scena delle corse a livello giovanile provinciale, regionale e interregionale.

Alle origini, assieme a Eroli, anche alcuni cicloamatori maglianesi come Aldo De Angelis, che ne fu vicepresidente, e i dirigenti Gianni Magnifica e Luigi Grillini. Il direttore sportivo era Francesco Falcinelli. Con il tempo la squadra è arrivata ad avere circa 30 corridori, tra i quali alcuni hanno accumulato un palmares di tutto rispetto.

Chi erano? Renato Falcinelli il primo, con 35 vittorie in carriera, tra giovanili e dilettanti, di cui due internazionali e alcune corse prestigiose come la Adolfo Leoni e la Centobuchi entrambe vinte nel 1991. Falcinelli indossò anche la maglia di miglior scalatore nel Giro d’Abruzzo, una competizione nella quale si sfidava con ciclisti del calibro di Savoldelli, Simoni e Simeoni, che un domani sarebbero divenuti ottimi professionisti. Poi c’erano – tra le file dei corridori maglianesi considerati tra i più forti – Maurizio Grillini, campione regionale categoria B1, Emanuele Magnifica, Alessandro Bertocci e Francesco Di Giamberardino.

Falcinelli: la promessa che batté i futuri vincitori del Giro

Al centro Renato Falcinelli a una premiazione con accanto il padre e ds Francesco Falcinelli

Il primo a raccontare questi anni d’oro è Falcinelli. “Ho iniziato ad andare in bicicletta quando avevo otto anni, proprio con la Polisportiva Maglianese” ricorda Renato. “Mio padre Francesco lavorava a Roma e a fine turno frequentava il corso da direttore sportivo. Ci allenavamo in strada tra Magliano, Calvi, Montebuono e Collevecchio. Mio padre ci seguiva in bici e, a volte, su un motorino Benelli. È stato un punto di partenza fondamentale per la mia carriera sportiva”.

Una carriera che lo ha portato a essere un promettente ciclista. “Ho corso con la Maglianese fino alla metà degli anni 80, poi sono passato a gareggiare a livello dilettantistico con squadre dell’Umbria, Abruzzo e Marche. Ho battuto corridori del calibro di Paolo Savoldelli e Gilberto Simoni, poi entrambi vincitori di due Giri d’Italia. E ho portato a casa un ottavo posto al Giro di Sicilia dove gareggiava anche Berzin”.

Maurizio Grillini arrivò a mietere successi in Toscana

Maurizio Grillini

Come Falcinelli, anche Maurizio Grillini ha iniziato il suo percorso ciclistico con la Maglianese. “Ho cominciato anche io giovanissimo e ho vinto diversi titoli a livello giovanile. A livello Juniores, poi, ho corso in Toscana con San Gimignano dove ho ottenuto diverse vittorie e ho partecipato anche a corse a tappe. Ho interrotto la carriera ciclistica con gli studi universitari, ma la passione per la bicicletta è sempre viva”.

La Maglianese nel 1983 prima società ciclistica del Lazio

Ma cosa c’era “dietro” a questi campioni? “Iniziammo con un gruppo ristretto ragazzi di Magliano, alcuni avevano tra i sette e gli otto anni, poi con il tempo si sono aggiunti anche atleti dei paesi limitrofi” ricorda Aldo De Angelis, il vicepresidente. Sbircia i ritagli dei giornali dell’epoca, che conserva gelosamente. “In pochi anni fummo presenti in tutte le categorie giovanili a partire dalla A2 arrivando fino alla C2 per poi passare a Esordienti, Allievi e Juniores. L’apice fu raggiunto nel 1983 quando abbiamo collezionato 35 vittorie e ci siamo confermati come prima società ciclistica del Lazio: per questo siamo stati premiati dal Coni con la Stella D’Argento”.

Anche se ci sono molti ragazzi ancora oggi che praticano il ciclismo a livello amatoriale, rimane difficile replicare quanto è stato fatto nel 1976. All’epoca ci allenavamo in strada tranquillamente, oggi non è più possibile.

Aldo De Angelis

“Mi piace sottolineare che siamo stati anche dei precursori in quanto i primi a far gareggiare due ragazze: Maria Rosaria Borioni e Cristiana De Angelis” prosegue Aldo. “Fino al 1990 il ciclismo maglianese ha dominato la scena a livello giovanile. Anche se ci sono molti ragazzi ancora oggi che praticano il ciclismo a livello amatoriale, rimane difficile replicare quanto è stato fatto nel 1976. All’epoca ci allenavamo in strada tranquillamente, oggi non è più possibile.”

L’ammiraglia scartavetrata e ridipinta dai ciclisti

Le divise erano giallorosse e come ogni squadra di ciclismo anche la Maglianese aveva un’ammiraglia. Fu proprio il primo sponsor, l’Autocentro Sabina di Benito Toni, a donare una Fiat 124 station wagon. “Siamo stati noi ragazzi poi a modificare il colore dell’auto” racconta Rocco Parlagreco. “Abbiamo prima scartavetrato tutta la carrozzeria e poi l’abbiamo dipinta con i colori il giallo e il rosso”. I risultati regionali attirarono l’attenzione anche di sponsor come la LMC di Civita Castellana, il Ristorante Ferretti e Foto Monti.

Emanuele Magnifica

“Sono stati anni veramente fantastici, oltre ad essere uno sport il ciclismo ha creato aggregazione e ci permetteva di condividere molto tempo tutti insieme. Ci siamo tolti belle soddisfazioni e un ruolo fondamentale a mio avviso lo hanno avuto il direttore sportivo e tutti i dirigenti. Erano persone innamorate del ciclismo e ci hanno trasmesso questa bellissima passione” ricorda infine Emanuele Magnifica.

newsletter 19 – marzo 2024